Storia Istituto
Biografia A. Olivetti
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- Pubblicato Martedì, 18 Maggio 2010 08:55
Adriano Olivetti nasce a Ivrea l'11 aprile del 1901. Dopo essersi laureato in chimica industriale al Politecnico di Torino, nel 1924 inizia l'apprendistato nell'azienda paterna come operaio. Propone un vasto programma di progetti e innovazioni per modernizzare l'attività della Olivetti:
organizzazione decentrata del personale, direzione per funzioni, razionalizzazione dei tempi e metodi di montaggio, sviluppo della rete commerciale in Italia e all'estero, ecc. In seguito avvia anche il progetto della prima macchina per scrivere portatile che uscirà nel 1932 con il nome di MP1.
Nello stesso anno introduce in Olivetti il Servizio Pubblicità, che fin dagli inizi si avvale del contributo di importanti artisti e designer; l'anno seguente istituisce l'Ufficio Organizzazione.
La sua poliedrica personalità lo porta a impegnarsi non solo nel campo strettamente industriale e imprenditoriale, ma ad occuparsi anche di problemi di urbanistica, di architettura, di cultura, oltre che di riforme sociali e politiche. A Ivrea avvia la progettazione e costruzione di nuovi edifici industriali, uffici, case per dipendenti, mense, asili, dando origine ad un articolato sistema di servizi sociali. In particolare, nel 1937 dà l'avvio alla costruzione di un quartiere residenziale per i dipendenti, su progetto degli architetti Figini e Pollini.
Per Adriano Olivetti l'organizzazione del territorio e le caratteristiche architettoniche degli edifici hanno una grande importanza anche sotto il profilo sociale ed economico. Nel 1938 aderisce all'Istituto Nazionale di Urbanistica e nel 1948 ne diventa membro del Consiglio Direttivo.
Tra i numerosi riconoscimenti che gli sono attribuiti vi sono, nel 1955, il Compasso d'Oro per meriti conseguiti nel campo dell'estetica industriale e, nel 1956, il Gran Premio di architettura per "i pregi architettonici, l'originalità del disegno industriale, le finalità sociali e umane, presenti in ogni realizzazione Olivetti. Anche nel design industriale Adriano Olivetti sceglie collaboratori di grandissimo valore, come Marcello Nizzoli e - più tardi - Ettore Sottsass. Tra la fine degli anni '40 e la fine degli '50 la Olivetti porta sul mercato alcuni prodotti destinati a diventare veri oggetti di culto per la bellezza del design, ma anche per la qualità tecnologica e l'eccellenza funzionale: tra questi la macchina per scrivere Lexikon 80 (1948), la macchina per scrivere portatile Lettera 22 (1950), la calcolatrice Divisumma 24 (1956).
La Lettera 22 nel 1959 verrà indicata da una giuria di designer a livello internazionale come il primo tra i cento migliori prodotti degli ultimi cento anni. Grande cura viene dedicata anche alla grafica e alla pubblicità e la Olivetti diviene un punto di riferimento mondiale per il design industriale.
La gamma dei prodotti viene continuamente ampliata e la capacità produttiva si espande per far fronte a sempre nuove esigenze del mercato nazionale e internazionale. In Italia entrano in funzione gli stabilimenti di Pozzuoli e di Agliè (1955), di S. Bernardo di Ivrea (1956), della nuova ICO a Ivrea e di Caluso (1957). In Brasile, nel 1959 si inaugura il nuovo stabilimento di San Paolo.
Gli ottimi risultati conseguiti sui mercati internazionali con i prodotti per ufficio non distolgono l'attenzione di Adriano Olivetti dall'emergente tecnologia elettronica. Già nel 1952 la Olivetti apre a New Canaan, negli USA, un laboratorio di ricerche sui calcolatori elettronici. Nel 1955 viene costituito il Laboratorio di ricerche elettroniche a Pisa; nel 1957 Olivetti fonda con Telettra la Società Generale Semiconduttori (SGS) e nel 1959 introduce sul mercato l'Elea 9003, il primo calcolatore elettronico italiano sviluppato e prodotto nel laboratorio di Borgolombardo.
Il successo imprenditoriale di Adriano Olivetti ottiene il riconoscimento della National Management Association di New York che nel 1957 gli assegna un premio per "l'azione di avanguardia nel campo della direzione aziendale internazionale".
Nel 1959 Adriano Olivetti conclude un accordo per l'acquisizione della Underwood, l'azienda americana con quasi 11.000 dipendenti a cui il padre Camillo si era ispirato quando nel 1908 aveva avviato la sua iniziativa imprenditoriale.
Adriano Olivetti muore improvvisamente il 27 febbraio 1960 durante un viaggio in treno da Milano a Losanna, lasciando un'azienda presente su tutti i maggiori mercati internazionali, con circa 36.000 dipendenti, di cui oltre la metà all'estero.
Biografia A. Loperfido
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- Pubblicato Martedì, 18 Maggio 2010 08:55
Rare volte, invero, come in questo caso, la realtà del fatto è fedelmente espressa dalla tipica locuzione inglese: Self-made-man.
Il Comm. Prof. Antonio Loperfido - l'illustre nostro conterraneo - deve infatti esclusivamente a sè stesso la posizione eminente conseguita e la considerazione elevatissima da cui è circondato nel campo delle scienze matematiche e più particolarmente in quello della geodesia.
Non già che egli sia un autodidatta - chè anzi compì regolarmente il corso degli Studi, iniziati, con lusinghiera promessa, nella nativa Matera, continuati con successo nell'Istituto Tecnico di Napoli e conclusi brillantemente nella Scuola degl'Ingegneri di Torino - ma precisamente perchè, figlio di modesti lavoratori, soltanto in virtù del proprio ingegno e della propria abnegazione potè procurarsi i mezzi per raggiungere il nobile fine, sia guadagnandosi, ancora giovinetto, una borsa di studio, sia cercando di arrotondare lo scarso assegno col dare ripetizioni agli stessi suoi condiscepoli, che, forniti molto meglio di lui di denaro, lo erano altrettanto meno d'intelligenza e di buona volontà.
Conseguita così - con pieno plauso - la laurea d' ingegnere civile, trovò immediato collocamento presso le Officine delle Ferrovie dello Stato; ma, sebbene , anche in quel campo, riuscisse presto a distinguersi, tuttavia gli sembrò non fosse quello ambiente adatto alla esplicazione della sua attività e, preso dalla nostalgia di studi più profondi e già a lui più famigliari, dopo appena due anni, abbandonò volontariamente l'impiego, certo con una speranza di meno, ma, forse, anche con un disinganno di più. Di lì a poco, peraltro, per suggerimento anche del compianto Prof. Nicodemo Ladanza, Ordìnario di Geodesia Teoretica nella R. Università di Torino, e di cui il Loperfido fu discepolo prediletto, entrò a far parte del personale tecnico dell'Istituto Geografico Militare.
I lavori importantissimi, che allora si andavano ivi compiendo sotto la direzione illuminata dell'illustre generale Annibale Ferrero e la guida diretta e competentissima clel colonnello Leopoldo De Stefanis - due giganti nel campo della Geodesia - riuscirono presto ad appassionarlo, o meglio a risvegliare in lui la speciale predilezione che, durante gli studi universitari, già aveva sentito e manifestato per la Geodesia e la Geometria pratica ; i due rami di scienza, appunto, che costituiscono le basi fondamentali, sulle quali tutta l'opera dell'Istituto Geografico s' incardina, si sostiene e si esalta.
Nè i due valentissimi Ufficiali superiori sopra ricordati tardarono molto a riconoscere nel giovane dipendente I' intelligenza sveglia, la volontà tenace, l'inclinazione spiccata alle indagini della complessa disciplina. Con la facile chiaroveggenza dei saggi, infatti, confortandolo dapprima della loro manifesta considerazione, l'onorarono di lì a poco, con larga e ben corrisposta fiducia, d'incarichi delicati speciali.
Frattanto egli, da parte sua, confortato dalla benevolenza dei superiori , sorretto dalla fede nelle proprie forze ed assistito altresi dall' esuberanza fisica e morale della sua giovinezza impetuosa; fiducioso, insomma, di sè stesso ed incurante di disagi e fatiche, di giorno come di notte, in qualunque stagione e sempre ed esclusivamente di propria iniziativa , si dedicò anima e corpo allo studio dell'astronomia geodetica e di tutte le altre scienze, che hanno con essa diretta colleganza, ed ebbe così occasione di pubblicare, in ispazio di tempo brevissimo, studì e memorie, interessanti di preferenza il dinamismo del cielo.
In virtù appunto di tali pubblicazioni pregevolissime riuscì presto ad ottenere la nomina di libero docente di Geodesia nella R. Unìversità di Torino e ciò in quegli anni in cui il guadagnarla era alquanto diverso ed assai più difficile di quel che non accada ai giorni nostri, occorrendo allora per conseguirla il consenso unanime di tutti i Professori della Facoltà.
Ma il lavoro, che, primo, contribuì a metterlo in evidenza maggiore fu lo studio teorico e la descrizione accurata del grande proiettore fototelegrafico utilizzato la prima volta nel 1900 per il collegamento geodetico delle isole rnaltesi alla Sicilia; lavoro, che, per la profondità dell' investigazione, la gloriosità del merito e la chiarezza dell'esposizione, meravigliò lo stesso ideatore dell'apparato -- generale Faini al quale, in considerazione appunto della sua incontestata competenza nel campo della telegrafie ottica, lo studio e la costruzione dell'apparecchio erano stati affidati dal generale De Benedictis allora direttore dell' Istituto geografico militare d' accordo col prof. Giovanni Celoria, Vice Presidente della R. Commissione geodetica italiana.
Per accordi intervenuti fra il prefato prof. Celoria ed il generale Ettore Viganò, che succedette al generale De Benedictis nella Direzione dell'Istituto, fu, nel 1901, convenuto di procedere al collegamento geodetico della Sardegna col Continente attraverso l'Arcipelago Toscano. E nell' estate del 1902, infatti, quando al Viganò era a sua volta succeduto il generale Onorato Monè, vennero iniziate e portate a compimento le osservazioni di campagna, alle quali il Loperfido partecipò in larga misura.
La direzione poi dei lavori di calcolo, che a quelle osservazioni si riferivano, venne ad esso affidata ed a lui affidato altresì I' incarico della compilazione di una particolareggiata relazione, la quale, pel modo con cui venne svolta, non solo riscosse la più larga approvazione dei competenti in materia, ma meritò l'ambita sorte di una speciale traduzione in francese, che, per mano di ammiratori, venne largamente diffusa in tutta la Francia.
Uguale fortuna toccò poco dopo alla pubblicazione del 1° Fascicolo (l'opera completa consta di ben cinquantadue fascicoli) degli elementi della rete altimetrica fondamentale dello Stato che, per iniziativa ed a cura del prof. Loperfido, venne opportunamente preparata, coordinandone il calcolo sopra una base unica, che armonizzasse, cioè, tanto con gli scopi pratici quanto con quelli rivolti a ricerche attinenti in special modo alla geologia dinamica.
Ora, la prefazione contenuta appunto in quel 1° fascicolo, la quale è un'esatta rassegna del procedimento seguito nelle operazioni di campagna, una illustrazione completa del metodo adottato per la compensazione delle altitudini ortometriche ed una esposizione magistrale , sebbene in succinto , delle teorie dinamica ed ortometrica, venne, per disposizione della Direzione dell' Istituto Geografico di Vienna, fatta tradurre in tedesco ed una copia di essa fatta poi consegnare, a scopo d'istruzione, a ciascuno dei componenti il personale dipendente specializzato in lavori altimetrici.
Ma troppo lungo sarebbe enurnerare uno ad uno i singoli lavori intorno ai quali, il prof. Loperfido esercitò la sua operosità zelantissima. Basterà qui accennare solamente ai principali ed avvertire che in tutti allo stesso modo egli portò il fervore della propria passione, la luce dell' ingegno possente ed anche il soffio gentile di quella poesia, che, facile e limpida, gli sgorgò sempre dall'anirna nella visione e nella soluzione elegante dei più svariati e vasti problemi.
Diremo dunque dei lavori di mole maggiore e di più larga portanza, quali la pubblicazione degli "Elementi della rete geodetica fondamentale italiana" , corredata di un riassunto prospettico relativo alla deviazione della verticale in Italia, dove sono raccolti valori delle due componenti (meridiana ed ortometrica) e la pubblicazione degli "Elementi geodetici dei punti contenuti nel Fogli della Carta d' Italia" .
E, dal campo geodetico passando in quello astronomico, accenneremo anche al contributo dal prof. Loperfido portato alla determinazione della latitudine astronomica e dell' azimut del punto trigonometrico di Monte Mario presso Roma (origine delle longitudini della nostra Carta) in collaborazione col dott. Emilio Bianchi -- oggi Direttore clel R. Osservatorio astronomico di Brera in Milano - e i professori A. Di Legge, E. Millosevich e V. Reina.
Nè trascureremo di far menzione delle analoghe determinazioni eseguite a Monte Senario, S. Giusto, S. Romolo, Firenze (Istituto geogr. miI.) e Saltino (Vallombrosa) allo scopo precipuo del rilevamento geodedico della media Valle dell'Arno, come fu genialmente illustrato dal prof. Loperfido medesimo nella prefazione alla pubblicazione relativa.
Cosi pure ricorderemo le nuove misure alla stazione astronomica di Castanea in Sicilia concluse con un logico confronto fra i valori della latitudine e dell'azimut ricavati nel 1875 e quelli ottenuti nel 1910, nonchè le analoghe determinazioni a Pietraquara, nella Marsica, dopo il disastroso terremoto del 1915. Accenneremo altresì alle operazioni astronomiche di Monte Li Foi di Picerno - in Basilicata - per dire, in ultimo, delle due stazioni astronomiche eseguite nel territorio riconquìstato all'Italia e precisamente ad Aquileia nel 1921 ed a Cortina d'ampezzo nell'anno 1924.
Ognuno degli accennati lavori fu poi oggetto di speciale pubblicazione , in ciascuna delle quali è messa in luce laragione che, voIta per volta, consigliò la à scelta dove viene spiegata una qualche modificazione introdotta nel metodo delle osservazioni , o sono talvolta più diffusamente illustrati alcuni particolari in precedenza appena accennati.
Ma, purtroppo, questa rapida sintesi dei lavori astronomici (di osservazione e di calcolo) compiuti dal prof. Loperfido con prodigiosa operosità, non ha permesso a chi scrive di intercalare, come avrebbe dovuto a tempo opportuno, tutti gli altri di geodesia operativa, ai quali egli dedicò pure l'ingegno elevato e le forti energie.
Ripareremo a ciò dicendo ora che, oltre alle molte campagne di triangolazione e di livellazione geometrica - di precisione, compiute, durante i suoi primi anni di permanenza all'Istituto geografico, nel territorio dello Stato, e li fu per due volte destinato al lavori geodetici nella Colonia Eritrea, e che, nel 1912, e precisamente nel tumulto della guerra combattuta, ebbe I' incarico di provvedere e presiedere in Libia alle determinazioni astronomico -, geodetiche occorrenti alla costruzione della Carta. Provvide personalmente alla determinazione della latitudine e dell'azimut dei vertici prescelti a Tripoli, Gargaresc, Lebda, gengasi e Derna e diresse la misura delle curve di allineamento delle basi geodetiche tracciate in queste ultime quattro località, nonchè le misure di livellazione geometrica in quel territori, ove le condizioni del momento lo permettevano. Si occupò inoltre della determinazione del coefficiente di rifrazione, come pure del gradiente termico, ed in ultimo anche degli elementi geometrici e nautici della marea nel porti di Tripoli, Lebda, Bengasi e Derna.
Sino dal 1904, dall'epoca cioè nella quale, in seguito ad una trasformazione della costituzione interna degli organismi dell' Istituto geografico militare, fu istituito il Servízio geodedico, esso venne immediatamente posto alla diretta dipendenza del prof. Loperfido, e tale continuò a rimanere anche quando, nel 1905, vinto il concorso per titoli al posto di Geodeta Capo - istituito con saggio accorgimento dal generale direttore Onorato Monè allo scopo di assicurare all' Istituto uria vera e propria consulenza scientifica constatata indispensabile in un ente di quella natura - il prof. Loperfido venne a quel grado meritatamente elevato.
E da quel giorno, per quanto arduo fosse il compito, per quanto grandi fossero le responsabilità che portava, certo è che la cronaca fedele avrebbe dovuto già registrare negli annali della burocrazia la lieta novella e cioè che, una buona volta, finalmente, non fosse altro per interrompere la tradizione, un funzionario dello Stato, in luogo di salire all'onore dell'alto posto, era salito invece all'alto posto precisamente per onorarlo.
Al Geodeta Capo - oltre che la direzione del servizio geodetico, il quale attende al lavori scientifici che interessano la base fondamentale numerica dei dati cartografici , ed a tutti gli studi riflettenti I' ordinamento dei lavori geometrici di qualsiasi specie - è affidato anche il compito di regolare i Corsi di geodesia, che hanno la durata di due anni, che si effettuano presso I' Istituto geografico medesimo, ed a cui prendono parte ufficiali di Artiglieria e del Genio all'uopo comandati.
Per tali corsi, che comprendono un programma vastissimo, il prof. Loperfido ha compilato un trattato completo - apprezzatissimo dai competenti e ricercato quanto mai dagli studiosi - ove sono svolte e discusse con mirabile chiarezza le teorie più varie e risolti, con vera originalità, i principali problemi che si riferiscono alla determinazione della forma della Terra.
Quest'opera importantissima, riprodotta in numero rilevante di copie e di cui le prime tre parti sono, purtroppo, ormai completamente esaurite, consta di cinque volumi in cui la materia è così ripartita:
- Volume I - Astronomia geografica.
- Volume II - Teoria delìe Carte geografiche.
- Volume III - Trigonometria ellissoidica - Geodesia operativa - Misura di un arco terrestre.
- Volume IV - Geodesia dinamica.
- Volume V - Fondamenti matematici per il calcolo di compensazione delle reti geodetiche.
L'opera ha incontrato così favorevole accoglienza, che è di continuo richiesta non solo dalle scuole degli ingegneri o da privati appassionati della materia, ma spesso anche dall'estero.
Di pari passo a questi Corsi di Geodesia regolari, o classici che dir si voglia, vengono svolti poi Corsi accelerati indetti allo scopo di rendere idonei , in breve volger di tempo, gli ufficiali, espressamente comandati, alle determinazioni telemetriche e di tiro preparato, indispensabili all'uso dell'Artiglieria.
Fu così che, sin dall'inizio e poi durante tutta la guerra, più urgente essendosi fatta sentire la necessità di ufficiali atti alle accennate operazioni, furono istituiti, prima presso la sede dell' Istituto geografico e poi stabilmente - con rinnovamento continuo a Gemona, corsi accelerati di Geodesia, ai quali, coaudiuvato nella parte pratica da un gruppo di dipendenti devoti, presiedette e provvide il nostro prof. Loperfido. Il quale, soltanto in quella circostanza, riuscì finalmente a far intendere ed a far poi trionfare la verità da lungo tempo inutilmente espressa e sostenuta, vale a dire che per il tiro delI' Artiglieria è indispensabile l' esistenza di ufficiali specializzati.
Cemona, che lo ebbe così ospite gradito per ben quattro anni, che lo conobbe in tutte le manifestazioni della sua vita di scienziato e di cittadino e che lo ricorda ancora con affetto, ha già deciso di offrirgli la cittadinanza onoraria.
Fin qui del prof. Antonio Loperfido nella esplicazione soltanto della sua prodigiosa attività professionale, che lo ha rivelato ormai uno scienziato di incontrastato valore ed un Geodeta di fama indiscussa o meglio ancora di fama mondiale, come solennemente lo salutò, dinanzi a tutto il personale raccolto, un Ministro della Guerra nell'occasione di una sua visita all' Istituto geografico militare.
Eppure - nonostante l'intenso lavoro che sarebbe bastato da solo a riempire l'esistenza di un uomo egli non seppe arrestarsi lì. I brevi intervalli di libertà, che qualunque altro avrebbe dedicato alla distrazione o, per lo meno, al riposo, egli dedicò essi pure allo studio, e, spirito elevatissimo e, per questo appunto, aspirante ad elevarsi sempre a maggiori altezze, s'addentrò negli studi letterari e di preferenza poi in quelli storici e filosofici, ai quali attende tuttora con perenne giovanilità.
Non chiuso adunque il suo spirito a pure formule ,ristrette ; ma inclinato ed aperto alle discipline più svariate, che egli seppe assimilare nel più perfetto equilibrio fra la serenità critica dello scienziato ed i naturali impulsi clella sua esuberante anima di poeta.
Ed ecco allora l'articolista, ricercato dalle nostre, più apprezzate riviste, dalle più rigidamente scientifiche a quelle che si interessano invece clegli argomenti e delle questioni più varie; dalla " Rivista dell'Artiglieria e Genio", insomma, al " Secolo XX", ed alla " Scienza per tutti",. Ed ecco il conferenziere brillante che intrattiene I' attento uditorio, oggi, su " Leonardo nelle scienze astronomico-geodetiche", domani su "La relatività di Einstein" , il giorno appresso su "La funzione etica dell'Astronomia". Ed ecco, infine , da tutto l'insieme della sua vasta attività spirituale poliedrica, I' uomo di larghissima cultura che, con la facondia tutta meridionale, con l'immagine luminosa, persuade e conquide.
Nessuna meraviglia quindi se, appena presentatosi all' Istituto geografico militare - che è la palestra in cui ha combattuto e trionfato e che è, al tempo stesso, la sua seconda famiglia - egli guadagna immediatamente la benevola considerazione del generale Ferrero, che guida e sorveglia i suoi primi passi sulla strada poi così onorevolmente percorsa, e nessuna meraviglia nemmeno se la prima benevolenza diventa completa stima e se questa passa ampliata, di successore in successore, dal De Benedictis al Vìganò, da questo al Monè, al Crema, all' attuale generale direttore on. Nicola Vacchelli, che con I' opera assidua e sagace mira ed attende a conservare I' Istituto all' altezza delle sue nobili tradizioni ed incamminarlo anche, forte e preparato, sulle nuove spaziose vie, che i tempi ed i bisogni nuovi gli additano.
A distanza grandissima per l'ingegno, la profonclità degli studi, I' attività prodigiosa, ma prossimo ad Antonio Loperfido nella consuetudine della vita quotidiana e più prossimo ancora nella verginità di ogni encomio servile, chi scrive queste notizie, con la brevità imposta dall'abbondante materiale messo in relazione allo spazio che si può domandare ad una rivista mensile, ha ritenuto di adempiere ad un sacrosanto dovere col segnalare dalle pagine di questo periodico la vita proba e I' opera luminosa di un degno figlio di quella forte Basilicata, che dette all'Italia in ogni tenpo uomini integri ed insegni.
Firenze, Febbraio 1927.
Riccardo Ribocci
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- Pubblicato Domenica, 16 Maggio 2010 16:49
L' Istituto Tecnico Statale Adriano Olivetti (fino al 2010 ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE e per GEOMETRI) nasce dalla fusione, nell'anno scolastico 1998/99, dell'I.T.C.S. "A. OLIVETTI" e dell'I.T.G "Ettore STELLA", comunque già aggregati dall'anno scolastico 1997/98.
La sede centrale, un edificio di recente costruzione, è situata in via Biagio Matarazzo angolo via E. Mattei, in prossimità dello svincolo Nord della città, ben collegata con mezzi pubblici di trasporto alla stazione di Piazza Matteotti.
La scuola, benchè non unica sul territorio per indirizzo, ha saputo, con un impegno serio e grande sensibilità, conquistarsi, in breve, un posto significativo nella vita della comunità: la sua storia la segnala come palestra di dibattito democratico per le giovani generazioni materane.
Aperto alle problematiche contemporanee, attento alle esigenze dei giovani che lo frequentano e conscio delle sue responsabilità, l'Istituto si è proposto come tramite tra il mondo della cultura e quello delle professioni, favorendo la partecipazione dei propri alunni a stages estivi presso Istituti di Credito, Enti e Aziende del territorio. I quadri intermedi che completano la loro formazione presso l’ "OLIVETTI", possono pensare di misurarsi con il mondo del lavoro e delle professioni senza eccessivi patemi perchè la struttura mette a loro disposizione strumenti tecnologici d'avanguardia, ricche biblioteche, una palestra moderna e modulare, aule speciali per l'addestramento professionale, aule per proiezioni didattiche e un'aula magna per ogni sede, dove gli studenti svolgono le loro assemblee e i docenti s'incontrano per definire la programmazione educativa d'Istituto.
Giovandosi sempre di un'accorta direzione, di un nutrito gruppo di docenti giovani e sensibili ai problemi della galassia giovani e della competenza e disponibilità dell'equipe di tecnici, ha accolto con vero entusiasmo l'istituzione dell'AUTONOMIA SCOLASTICA.
Infatti, già da tempo l'Istituto si muoveva secondo un'ottica sperimentale e progettuale.
Nell'anno scolastico 1989/90 nasceva il corso di RAGIONIERE PERITO PROGRAMMATORE con sperimentazione linguistica e i corsi IGEA; dal 1992/93 l'indirizzo programmatori si arricchiva del Progetto sperimentale MERCURIO.
Nell'anno scolastico 2000/2001 è stato istituito il corso serale progetto SIRIO indirizzo Ragionieri e Geometri.
Nell'anno scolastico 2002/2003 è stato istituito l'indirizzo di Periti del Trasporto Aereo.
L’istituto con i fondi FESR ha realizzato e ampliato laboratori all’avanguardia e ha realizzato un’aula video conferenze. L’istituto è Centro Polifunzionale di Servizio dall’anno scolastico 2003/2004.
Nell'anno scolastico 2007/2008 con il Progetto PON “Potenziamento attrezzature CPS” Potenziamento e aggiornamento delle dotazioni tecnologiche e informatiche degli Istituti Scolastici Cod. 2.2c-2007-2008 il CPS è stato potenziato con strutture hardware e software per la fruizione/produzione di prodotti multimediali e learning object e per l’acquisizione, manipolazione e realizzazione di prodotti video
Nell'anno scolastico 2008/2009 viene nuovamente adottato il Progetto sperimentale CINQUE per il corso Geometri, desiderando migliorare l’offerta formativa e arricchire la formazione professionale al fine di renderla più "definitiva" possibile.
Dall'anno scolastico 2010/2011 con l'istituzione dei nuovi indirizzi negli Istututi Tecnici e Commerciali, sono stati attivati i corsi di Costruzione, Ambiente e Territorio, Trasporti e Logistica (articolazione Conduzione del Mezzo) e Amministrazione , Finanza e Marketing (articolazione Sistemi Informativi Aziendali).
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- Pubblicato Domenica, 16 Maggio 2010 16:49
L' Istituto Tecnico Commerciale "Loperfido-Olivetti" nasce nel 2012 a seguito dell'accorpamento dei due istituti
IT "A. Olivetti" e ITC "A. Loperfido"
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- Pubblicato Domenica, 16 Maggio 2010 16:49
a cura del prof. SALVATORE LONGO